Lavoro con Pinterest dal 2020. Ho aiutato decine di coach e freelance a portare traffico qualificato ai loro siti. E ogni volta sento la stessa obiezione: “Ok, il traffico arriva… ma poi? Le visite non si trasformano in clienti.”
Il problema? Non è il blog in sé. È come lo stai usando.
Un blog generico porta visite casuali. Un blog strategico offer-based trasforma quelle visite in richieste qualificate. Per questo ho creato Atelier Blog: un metodo che struttura ogni articolo per vendere, non solo per informare.
In questo articolo scoprirai:
- Perché il blog converte meglio dei social (con dati reali)
- Come ho ottenuto +82% di utenti qualificati in 8 settimane
- Cosa scrivere per guidare il lettore dalla visita alla richiesta
- Il metodo offer-based testato su coach e freelance
- Come partire in 14 giorni senza bisogno di SEO
Il mito che blocca coach e freelance: “Il blog non converte”
“Il blog porta traffico, ok. Ma non converte. Per vendere servizi servono i social, le call dirette, il passaparola.”
Traduzione: Meglio investire tempo sui social (dove “sembra” che avvengano le vendite) che su un blog che “fa solo visite sterili”.
Perché è così facile crederci?
Effetto ultimo touchpoint. Quando un cliente ti scrive su Instagram, pensi: “L’ho convertito con un DM”. Ma non vedi che prima ha letto 3 tuoi articoli, si è iscritto alla newsletter, e solo DOPO ti ha scritto. Il blog ha fatto il 90% del lavoro, il DM solo il 10%.
Feedback immediato vs maturazione silenziosa. Su Instagram vedi like e commenti subito. Sul blog il processo è più lento: qualcuno legge oggi, rilegge tra una settimana, si convince, e solo dopo ti contatta. Non vedi il percorso, vedi solo il risultato finale.
Blog usati male. Se scrivi articoli generici senza CTA chiare, senza focus su un’offerta, senza guidare il lettore… è vero, non converti. Ma non è colpa del blog, è colpa del metodo.
“Ma io ricevo richieste dai social, non dal blog”
Lo capisco. Ma ti faccio una domanda:
Quante di quelle richieste sono qualificate? Quante persone ti scrivono “info prezzi” e poi spariscono? Quante call fai con persone che non hanno capito cosa fai, vogliono sconti, o “ci pensano su”?
Il problema dei social come unico canale è che portano attenzione veloce ma superficiale. Ne avevo scritto qui. Il blog invece pre-qualifica: chi legge 2.500 parole su come lavori, perché lavori così, e cosa può ottenere, arriva alla call già convinto al 70%. Ti ha già scelto!
Domanda diretta: Preferisci 10 richieste casuali dai social o 3 richieste ultra-qualificate dal blog?
🧠 Nota socio-antropologica (e perché questo c’entra con il tuo burnout)

Viviamo in un’epoca di attenzione frantumata, fatta di piccoli pezzi che forse non sappiamo più neanche mettere insieme. Tutto deve essere consumabile in 3 minuti: Reel di 30 secondi, caroselli da scorrere veloce, thread che “riassumono” libri interi.
Il problema? Questo tipo di consumo ci sta letteralmente ricablando il cervello.
Quando produci (e consumi) solo contenuti ultrabrevi e ad alto ritmo, alleni il cervello alla reazione immediata, non alla riflessione. Perdi progressivamente la capacità di:
- Seguire ragionamenti complessi e articolati
- Mantenere l’attenzione sostenuta su un singolo tema
- Pensare in modo critico invece che per associazioni veloci
Scrivere (e leggere) contenuti lunghi e strutturati è igiene mentale professionale. Non è solo marketing: è allenamento cognitivo. Riaccende processi che la dieta di contenuti veloci ha progressivamente addormentato.
E c’è un secondo effetto, ancora più concreto: il burnout che stai sentendo non è solo “troppo lavoro”. È frammentazione costante.
Quando produci 20 micro-contenuti a settimana sperando in richieste casuali, il tuo cervello lavora in modalità “sprint continuo“. Nessun tempo per elaborare, nessun respiro, nessuna soddisfazione di aver costruito qualcosa di solido.
Un articolo lungo, ben ragionato, che poi si trasforma in 30 asset coordinati? Cambia completamente il tuo rapporto con il lavoro. Progetti, costruisci, completi. E poi quel pezzo lavora per te mentre tu respiri.
Non è solo strategia di marketing. È un modo più sano e sostenibile di lavorare.
blog che converte: Perché un blog strategico converte meglio (numeri alla mano)
Dati macro: cosa dicono le ricerche sul blog per vendere servizi
Le aziende che mantengono un blog attivo registrano il 55% in più di traffico web rispetto a chi non ce l’ha. Ma non è solo traffico: il 57% ha acquisito almeno un cliente direttamente dal blog (HubSpot, 2024).
E qui viene la parte interessante per chi vende servizi:
Il content marketing (con il blog come asset centrale) genera 3 volte più lead rispetto all’outbound tradizionale e costa in media il 62% in meno (Demand Metric/Content Marketing Institute).
Ma funziona davvero per coach e freelance che vendono servizi?

Cosa ci racconta questo grafico:
- Lead generati: Con una strategia blog/content ottieni un +67% rispetto all’outbound (indice 167 vs 100)
- Tasso di conversione: Raddoppia dal 2,5% al 5,0% — un articolo ben scritto pre-qualifica e riduce le obiezioni prima del contatto
- Costo per lead: Si abbassa del 62% (indice 38 vs 100) — meno spesa, più risultati nel tempo
In sintesi: ogni mese senza un blog strategico è traffico qualificato che non intercetti e opportunità di vendita che lasci sul tavolo.
(Le fonti delle citazioni sono in fondo all’articolo). E anche dei suggerimenti e compiti per allenarti a scrivere un blog in modo strategico 🤗.
Il mio caso: come ho testato un blog strategico per coach (8 settimane, risultati misurabili)
Tra febbraio e aprile 2024 ho applicato il metodo Atelier Blog sul mio stesso sito per testarne l’efficacia prima di proporlo ai clienti.
Setup del test:
- 2 articoli lunghi e strutturati (focus su una sola offerta: Atelier Blog)
- Ogni articolo con 1 CTA unica e chiara
- Distribuzione multicanale: 1 newsletter a settimana, 35 Pin al mese, 3-4 post Instagram a settimana che rimandavano agli articoli
Risultati dopo 8 settimane:
- +82,26% di utenti qualificati (traffico da Pinterest + newsletter + ricerca organica)
- +48% di clic sull’articolo che presenta Atelier Blog rispetto agli altri contenuti
- 63 clic diretti verso le pagine dei servizi
- 1 minuto e 11 secondi di tempo medio sulla pagina (contro i 32 secondi medi dei post social che puntavano al sito)
Cosa significa in pratica: quando il contenuto lungo è centrato sull’offerta e distribuito con metodo, le richieste qualificate aumentano in modo significativo. E il costo per acquisirle scende progressivamente, perché l’articolo continua a lavorare per te anche settimane dopo la pubblicazione.
Il blog converte? Sì. Ma solo se lo usi strategicamente.
blog che converte: Cosa dicono i clienti che hanno applicato questo metodo
Non sono solo io a vedere questi risultati. Ecco cosa dicono due clienti che hanno scoperto quanto il blog strategico fosse determinante:
“Questa è stata davvero una sorpresa piacevole: mi ha aiutata a rivedere il lavoro attraverso la riscrittura degli articoli, migliorando il contenuto e anche qui comprendendo l’importanza di pianificare le uscite degli articoli in base ai risultati che si vorrebbero a lungo termine. E come da essi si possono creare almeno 30 pin: pazzesco.”
— F. che applicava solo Pinterest
“Per quanto riguarda i blog, Chiara è stata molto chiara e d’ispirazione: ci ha spinti a fare alcuni cambiamenti visivi importanti. Anche i prompt e i suggerimenti che ci ha fornito sono stati un grande aiuto per tutto il team.”
— E.T. Cliente con blog esistente ma non strategico
Il pattern si ripete sistematicamente: chi pensa “il blog non converte” scopre rapidamente che il problema non era il blog, ma il metodo. Un blog offer-based, con CTA chiare e distribuzione coordinata, converte. E spesso meglio dei social.
Il costo nascosto di NON avere un blog strategico per vendere servizi
Se continui a puntare solo sui social (o hai un blog generico non strutturato per convertire), ecco cosa succede nei prossimi 6-12 mesi:
✗ Richieste casuali e non qualificate – Perdi tempo in call con persone che non hanno capito cosa fai, chiedono sconti, “ci pensano su”
✗ Pipeline instabile – Le richieste arrivano a singhiozzo, senza pattern prevedibili. Non hai controllo
✗ Burnout da produzione continua – Devi sfornare contenuti senza sosta per “nutrire” l’algoritmo, con ROI decrescente nel tempo
✗ Costo per lead variabile e spesso alto – Dipende dall’umore dell’algoritmo del giorno, non da asset che si sommano nel tempo
✗ Posizionamento fragile – Vieni percepita come “creator di contenuti”, non come professionista autorevole che risolve problemi concreti
✗ Zero asset proprietario – Tra 6 mesi non avrai costruito nulla che continua a lavorare per te. Riparti sempre da zero
blog che converte: Micro-esercizio onesto (2 minuti, ti sfido a farlo)
Pensa alle ultime 5 richieste cliente che hai ricevuto (da qualsiasi canale).
Quante erano già pronte a comprare? Intendo: sapevano cosa facevi, avevano un budget reale, avevano capito il tuo approccio, erano nel tuo target?
Quante invece erano “info prezzi” generiche o richieste da persone che non erano il tuo cliente ideale?
Se più di 3 su 5 erano richieste generiche, il problema non è la quantità. È la qualità. E il blog strategico risolve esattamente questo: filtra prima, converte meglio.
Come creare un blog che converte: il metodo Atelier Blog (testato e replicabile)
Il blog strategico per coach e freelance: come funziona

Non parliamo di un diario personale dove racconti la tua giornata. Parliamo di un asset strategico proprietario che lavora per te 24/7 e che:
- Seleziona in automatico il pubblico giusto (chi cerca soluzioni concrete, non intrattenimento generico)
- Educa progressivamente il potenziale cliente, riducendo obiezioni e accorciando il ciclo di vendita
- Converte con chiarezza attraverso CTA precise e tracciabili (call, form qualificato, checklist lead magnet)
Metafora chiara: I social sono il trailer del film. Il blog è il film completo. Pinterest è il cinema dove le persone vanno apposta a cercare quel film. La newsletter è la sala VIP per chi vuole essere avvisato prima di tutti (si vede che amo il cinema 🎥).
Cosa scrivere sul blog: il metodo offer-based (step concreti)
Il cuore del metodo Atelier Blog è questo: ogni articolo nasce da UNA sola offerta e guida verso UNA sola azione. Niente dispersione, niente “parlo di tutto per attirare chiunque”, oppure scrivo perchè ne scrivono tutti 🙄.
Il sistema è: Offerta → Articolo strategico → CTA unica.
Questo approccio offer-based (non content-based generico) è il motivo per cui i miei articoli convertono il doppio della media di settore: non sto cercando di piacere a tutti, sto guidando le persone giuste verso una decisione chiara.
1. Parti sempre dall’offerta, mai dal trend del momento
Identifica l’offerta che vuoi promuovere (il servizio su cui vuoi concentrare la comunicazione nei prossimi 6 -12mesi). Poi scrivi articoli che intercettano i momenti decisionali del tuo cliente ideale:
- Quale problema specifico risolvi?
- Perché il tuo approccio funziona? (porta prove: numeri, mini-case, testimonianze)
- Qual è il prossimo passo logico? (CTA: call, form, audit gratuito)
Ecco la differenza tra un articolo generico e uno offer-based:
❌ Titolo generico (non converte):
“5 consigli per usare Pinterest per il tuo business”
✅ Titolo offer-based (converte):
“Come usare Pinterest senza un blog (spoiler: non puoi, e ti spiego perché in 1.200 parole)”
Qual è la differenza? Il primo informa genericamente e attira chiunque. Il secondo intercetta un problema specifico del tuo cliente ideale (vuole Pinterest ma non vuole il blog), demolisce l’obiezione, e dimostra perché la tua soluzione funziona.
Il primo genera traffico casuale. Il secondo genera richieste qualificate da persone che hanno già capito il problema e cercano la soluzione.
2. Un articolo strategico = 30+ asset coordinati
Da un solo pezzo lungo e ben strutturato (1.500-2.500 parole) ricavi:
- 30-35 Pin verticali (programmabili tutti insieme in un giorno, lavorano per mesi in automatico)
- Almeno 1 newsletter completa (una big idea + link diretto all’articolo)
- Diversi social post (snippet del contenuto + CTA “leggi l’articolo completo”)
- 1 script pronto per video o podcast (80-120 parole, riadattabile). Questa è un’opzione non da poco.
Come dice una mia cliente: “30 pin da un solo articolo: pazzesco.”
Esempio concreto di repurpose di questo articolo:
📌 30 Pin creati con 5 angoli diversi (ogni angolo ripetuto 6 volte con grafiche diverse):
- Angolo “problema”: “Hai traffico da Pinterest ma zero richieste? Il problema non è Pinterest…”
- Angolo “obiezione”: “Ma il blog non converte” + dati che smentiscono
- Angolo “dato”: “+82% utenti qualificati in 8 settimane: ecco come”
- Angolo “caso”: Mini-testimonianza cliente
- Angolo “checklist”: “4 KPI da tracciare ogni 14 giorni”
📧 1 Newsletter con questa struttura:
- Subject: “Il blog non converte? Ti sbagli (e ti mostro perché)”
- Big idea: Il blog converte il doppio dei social, ma solo se offer-based
- Link all’articolo completo
- CTA: Discovery Call
📱 5 Post social coordinati:
- 3 snippet testuali (hook forte + “leggi l’articolo”)
- 1 carosello con i dati del grafico
- 1 contenuto video/carosello “dietro le quinte”: il processo passo-passo del test (setup, distribuzione, micro-aggiustamenti settimanali). L’obiettivo è mostrare che il metodo è applicabile, non “magia”
Questo significa: pubblichi molto meno contenuti nuovi, ma ognuno lavora molto meglio, su pubblici diversi ma con la tua coerenza.
3. Misura solo ciò che impatta davvero sulle vendite
Dimentica like, salvataggi e impression. Questi sono i 4 KPI che controllo personalmente ogni 14 giorni:
- Tempo medio sulla pagina — Se è sotto 1:00, significa che intro o promessa non funzionano. Rivedi hook e primi 2 paragrafi.
- CTR della CTA principale — Se è sotto l’1%, la CTA è poco visibile, poco chiara o mal posizionata. Aggiungi una seconda CTA intermedia o rendi più visibile quella esistente.
- Iscrizioni o richieste dirette generate da quel post specifico — Il vero KPI di conversione.
- Clic in uscita tracciati — Quante persone dai social o da Pinterest hanno effettivamente cliccato verso il blog? (usa codici UTM per tracciare la fonte)
Nel mio test personale: il tempo medio è stato 1:11 minuti per gli articoli blog, contro 0:32 secondi per i post social che rimandavano al sito. Questo significa: persone che leggono con attenzione, non che scrollano distratte.

“Ok, ma senza SEO all’inizio chi mi trova?”
Risposta diretta e onesta: All’inizio Google non ti trova (ancora). Ma non è un problema, perché ti trova la distribuzione intelligente e coordinata:
- Pinterest — Traffico intenzionale di persone che cercano attivamente soluzioni, non intrattenimento passivo
- Newsletter — Se hai già una lista, ogni nuovo articolo è un motivo valido per scrivere agli iscritti
- Social media — Non più per intrattenere fine a se stesso, ma per indirizzare verso contenuti di profondità
- Collaborazioni strategiche — Guest post, interviste, co-marketing con colleghi complementari
La SEO arriva progressivamente, quando aggiorni, ottimizzi titoli, aggiungi link interni e rinfreschi i contenuti ogni trimestre. Ma intanto stai già convertendo traffico qualificato da altre fonti.
Io ho implementato la SEO dopo 2 anni di blog ma il traffico al sito ce l’avevo anche prima. È una spesa che può aspettare, IMO 🧘♂️.
Dati dal mio test: il 78% del traffico qualificato nei primi 2 mesi è arrivato da Pinterest e newsletter. Zero SEO. Solo strategia di distribuzione coordinata.
cosa puoi fare subito: compitino per te che vendi servizi.
Micro-esercizio pratico (fallo ora, 3 minuti)
Prendi carta e penna (o note app) e scrivi:
- La tua Offerta-— in una riga secca, senza fronzoli
- Il problema principale che questa offerta risolve per il cliente
- Un titolo-promessa per il primo articolo strategico
Esempio concreto:
- Offerta: Consulenza blogging strategico per coach che vendono servizi online
- Problema: “Ho traffico ma non si trasforma in richieste qualificate”
- Titolo articolo: “Perché il tuo blog non converte (e come trasformarlo in macchina di vendita in 14 giorni)”
La verità scomoda che nessuno ti dice
Se continui a pensare che il blog non converte, tra 6 mesi sarai esattamente dove sei oggi. Avrai ancora richieste casuali, call con persone non in target, burnout da contenuti veloci, e nessun asset che lavora per te mentre dormi.
Se invece costruisci un sistema proprietario strategico (blog offer-based + Pinterest + newsletter coordinata), tra 6 mesi avrai:
- Una libreria evergreen di contenuti che continua a generare richieste qualificate anche mentre dormi
- Un sistema di vendita semi-automatizzato (contenuto strategico → CTA → richiesta qualificata → call con persone già convinte al 70%)
- Una pipeline più prevedibile e controllabile, non più ostaggio degli algoritmi
- Più tempo libero per lavorare effettivamente con i clienti, invece che per rincorrere richieste casuali
- Richieste di qualità superiore — persone che hanno letto, capito, e vogliono lavorare con te
Scegli consapevolmente.
Cosa puoi fare adesso
blog che converte: Facciamolo insieme (30 minuti di strategia)
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In 20 minuti fissiamo insieme:
- La tua Offerta-Faro prioritaria per i prossimi 3-6 mesi
- Un piano editoriale offer-based concreto (titoli, struttura, CTA)
- La strategia di distribuzione multicanale ottimale per il tuo caso specifico (Pinterest + newsletter + social)
- Il sistema di misurazione semplificato per iterare ogni 14 giorni
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Blog vs social media: non devi scegliere, devi integrarli bene
Non devi abbandonare i social. Non devi smettere di usare Pinterest. Non devi cancellare Instagram.
Devi solo smettere di farli lavorare da soli, senza un sistema di conversione dietro.
I social media sono perfetti per:
- Costruire relazioni autentiche nel tempo
- Mostrare chi sei davvero, il tuo approccio, i tuoi valori
- Richiamare l’attenzione su nuovi contenuti
Ma la vera conversione — quella che porta qualcuno a prenotare una call qualificata, con budget reale, già convinto al 70% — nasce dalla profondità: contenuti che spiegano, che dimostrano competenza, che guidano con chiarezza verso il passo successivo.
Il blog strategico fa esattamente questo. Pinterest e i social portano le persone giuste davanti a quel contenuto.
Dopo 5 anni di lavoro quotidiano con Pinterest, questa è la lezione più importante che ho imparato sulla mia pelle (e che ho visto confermarsi con decine di clienti): il traffico senza un sistema chiaro di conversione è solo un numero che ti fa sentire bene. Il blog offer-based è il sistema che trasforma quel numero in richieste qualificate e contratti firmati.
Allora, quale opzione scegli?
Percorso autonomo con la guida gratuita, o chiamata strategica per costruire il piano insieme?
Qualunque sia la tua scelta, fai il primo passo concreto oggi. Non domani, non “quando avrò più tempo”.
Se aspetti il momento perfetto, il momento perfetto è già passato tre mesi fa.
blog che converte: Fonti e riferimenti scientifici
Tutti i dati citati in questo articolo provengono da fonti pubbliche verificabili:
- HubSpot (2024) — “Lessons from Marketing Stats” e “Blogging Statistics: Compilation of the latest data”
- Content Marketing Institute — “Why is Content Marketing Today’s Marketing?”
- Demand Metric — “Content Marketing Infographic” (ampiamente citato da HubSpot e CMI)
- Databox — “Blog Analytics Benchmarks Report” (tasso medio di conversione blog ~5%)
- Ruler Analytics — “Average Conversion Rates by Industry Report” (conversione outbound tradizionale ~2-2,5%)
Il grafico mostrato è una sintesi visiva di questi benchmark aggregati, con valori indicizzati per facilitare il confronto diretto.
Sono Chiara, Pinterest strategist dal 2020 e creatrice del metodo Atelier Blog.
Aiuto coach e freelance digitali a costruire blog offer-based che convertono realmente, alimentati strategicamente da Pinterest e newsletter. Se vuoi vedere dal vivo come questo sistema funziona applicato al tuo caso specifico, prenota una chiamata strategia gratuita qui.




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